Arduinomania
La scorsa settimana ero rimasto eccitato dal fatto che Dealextreme, il mio negozio cinese preferito, spedisse direttamente dall’Europa.
Andando a giro sul sito, ho visto che ci sono un sacco di accessori per Arduino, la piattaforma elettronica programabile fai-da-te. Volevo già comprare un Raspberry Pi B+ per fare qualche circuito semplice ma l’idea di eseguire un sistema completo con Linux per fare, per esempio, un circuito di misurazione temperatura, mi sembrava un po’ uno spreco.
Guardando tutti i componenti, mi sono venute un sacco di idee da realizzare, che ovviamente poi ripubblicherò qua sopra, con circuiti e codici sorgenti.
Dall’Europa ho quindi ordinato:
- Un Arduino Nano (clone cinese, ovviamente, visto che costa 7 euro)
- Un paio di breadboard per realizzare il circuito senza toccare il saldatore. Senza contare che l’Arduino Nano è fatto apposta per essere inserito “cavallo” ed accedere facilmente ai contatti
- Un alimentatore da mettere sulla breadboard, che alimenti i canali di alimentazione direttamente senza ponticelli (1,60 euro!!)
- Qualche centinaio di resistenze a caso
- Qualche centinaio di LED a caso (su questo potevo risparmiare, prendendoli gratis da vecchie schede, ma mi faceva fatica)
- Una settantina di ponticelli per la breadboard (anche qua potevo risparmiare, compravo 5 metri di cavo telefonico, ma per 2,48 € questi sono più bellini)
- Una quarantina di ponticelli femmina (2,06 €, volendo potevo prenderli gratis da vecchi connettori elettronici)
- Un sensore di temperatura. Il modello DHT11 costava meno della metà, ma leggendo la scheda tecnica fornisce una temperatura con una tolleranza di 1 grado… quindi è inutilizzabile per misurare le temperature domestiche come vorrei fare io. Il DHT22 rimane comunque un sensore economico che fornisce temperature con tolleranza 0.5 gradi. Lo utilizzerò solo per vedere se la mia idea funziona, per poi rimpiazzarlo con un SHT15 (che costando 45 dollari, non è adatto per gli esperimenti…)
Poi ho integrato l’ordine con altra roba dalla Cina, per il semplice motivo che costava di meno – tanto nel frattempo devo imparare ad usare la piattaforma, quindi se arriva dopo 2 mesi va bene uguale:
- Un Arduino Uno (anche qua clone cinese, visto che costa 5 euro)
- Una scheda con lettore di SD e orologio, fatta apposta per “incastrarsi” sopra l’Arduino Uno, per registrare gli eventi
- Una mini breadboard da incollare sopra la scheda “logging” così non mi devo rompere le scatole con il saldatore
- Un display di un Nokia 3310 già saldato su un controller, pronto all’uso con l’Arduino. Meno di 3 euro, fico!
- Un voltmetro/amperometro USB per vedere se la corrente in uscita dagli alimentatori USB cinesi è giusta (magari il circuito non funziona perché gli viene dato 4.5 Volt al posto di 5, per esempio)
Non vedo l’ora che mi arrivi e ci possa fare qualcosa di fico!