Nintendo e la scarsità artificiale
Con Super Mario 3D All Stars Nintendo ha fatto un lavoro mediocre. Per SM64 hanno adattato il solito emulatore N64, messo la solita ROM rivenduta ai fan già per due volte (Wii e Wii U) e voilà ecco qua un “nuovo” gioco senza nessun miglioramento effettivo, solo leggeri cambiamenti. Discorso simile per i port di Super Mario Galaxy e Super Mario Sunshine. Qui hanno speso più soldi a fare il testing (che sicuramente è stato molto rigoroso come da loro standard e quindi è effettivamente lungo il triplo di un gioco normale) che nello sviluppo effettivo.
Un paio di settimane di programmazione, un paio di mesi di testing e bam, ecco un “nuovo” gioco da vendere a 60 euro!
“Problema: come facciamo ad assicurarci che non ci avanzi nemmeno una copia nei magazzini?”
“Semplice, diciamo che a partire dal 31 marzo lo togliamo dalla vendita, così lo compreranno tutti, anche solo per collezione”
Così, da domani, sarà rimosso dall’eShop, così, solo perché possono farlo. Nei negozi rimarrà disponibile fino ad esaurimento scorte. Presumo che i codici download esistenti possano ancora funzionare.
Se domani qualcuno decide di entrare nel mondo Switch e ne compra uno nuovo per la prima volta e vuole giocare a SM64, nulla da fare. Anche se fosse stato disposto a spendere 60 euro per farlo, sarà costretto a guardare il mercato dell’usato, con i prezzi che sicuramente andranno alle stelle “perché è da collezione”.
Tipo Zumba Fitness per Wii U, gioco terribile, ma che tutti i collezionisti comprano a prezzi assurdi solo perché è raro e quindi deve per forza stare sui loro scaffali:
Che vantaggio ha però Nintendo a forzare una scarsità artificiale così? Nel breve termine sicuramente ci guadagnano, tutte le copie vanno a ruba, non hanno bisogno di fare saldi, i fan comprano i giochi digitali a prezzo pieno senza aspettare, ecc ecc…. ma nel lungo termine?
Se una copia di Zumba Fitness viene venduta usata a 350 euro, quanto incassa lo sviluppatore originale? Zero! Anzi, magari quella copia 8 anni fa la si trovava nel cestone dei fondi di magazzino a Mediaworld scontato del 50%.
Per una software house, il bello delle licenze digitali è proprio che non si devono preoccupare di giacenze, costi di produzione e percentuali da dare ai negozianti, una volta tolte le tasse, Nintendo incassa il 95% del totale